martedì 18 dicembre 2012

Le chitarre che raccontano storie

In questa "collezione", trovano posto in bacheca, le chitarre con una storia particolare che le lega indissolubilmente al proprietario.




Red Special
"Red Special" - Brian May - 1963

Iniziamo con la chitarra più famosa d'Inghilterra, la "Red Special", appartenente a Bryan May, storico chitarrista della leggendaria rock band britannica "Queen".

Nel 1963 Bryan May è un sedicenne appassionato di musica che nel tempo libero suona la sua chitarra acustica a cui ha apportato delle modifiche aggiungendogli 2 pick-up artigianali, non soddisfatto del risultato decide di chiedere al padre una vera chitarra elettrica, ma per motivi economici l'aquisto non può essere fatto, decidono quindi di costruirne una partendo da zero.
Il legno viene rimediato in giro per il quartiere; il corpo e composto da un blocco centrale in quercia e due fogli di rivestimento in mogano rosso, mentre il manico viene ricavato da una trave in mogano che sorreggeva un vecchio caminetto di un vicino di casa (da qui l'altro suo nomignolo "Fireplace"). Dopo aver scolpito manico e corpo, Brian passa all’operazione di verniciatura, utilizzando una vernice impermeabile per il manico e una vernice di rivestimento rossa  per il corpo.
Il ponte attaccacorde viene ricavato da un blocco di alluminio mentre il blocco di oscillazione per la leva del vibrato, da una lama di un coltello; per la parte elettronica usa i componenti di una vecchia radio.
Brian e padre tentano anche di costruirsi i pickup, ma alla fine optano per un set di 3 pickup usati comprandoli in negozio assieme alle 6 chiavette per l'accordatura, con questi ultimi dettagli ultimano e danno vita a quella che in futuro sarebbe diventata il marchio distintivo del chitarrista.
Si dice che il costo totale della chitarra all'epoca fu di 8 sterline.



 Frankenstrat

"Frankenstrat" - Eddie Van Halen - 1978

Negli anni '70 il suono della "Frankenstrat" di Eddie Van Halen rivoluzionava il mondo della musica. Costata 120 dollari diventò il marchio di fabbrica e uno dei simboli dei "Van Halen"

Eddie Van Halen all'inizio della sua carriera musicale suonava una Gibson Les Paul fino a quando non decise di costruirsi una chitarra. 
Assemblò il corpo di una Stratocaster con un manico della Boogie Bodies preso alla rinfusa da un bidone di manici usati, ma il suono di questa chitarra era troppo debole rispetto a quello della sua Les Paul, questo perchè il corpo Stratocaster montava dei pickup single-coil mentre al contrario, la chitarra usata in precedenza aveva dei pickup humbuckers; la Gibson per contro pesava troppo, fu così che decise di prendere il meglio delle due chitarre montando il pickup della Gibson al corpo Stratocaster; per far ciò dovette quindi allargare l'alloggiamento per i pickup, non preoccupandosi del risultato estetico.
Il tocco finale è dato dal pattern superficiale, le strisce di colore nere e bianche sono state fatte da Van Halen stesso passando sopra la chitarra con una bici le cui ruote erano sporche di vernice fresca. 
Il costo totale all'epoca fù di 120 dollari.



  
Jimi Hendrix's Burned Guitar 

Jimi Hendrix's Burned Guitar - 1965 


Non ha soprannomi la chitarra più famosa del mondo (anche perchè ebbe vita breve), stiamo parlando delle numerose Fender Stratocaster che il genio del rock Jimi Hendrix decideva di dare alle fiamme alla fine dei suoi show, sicuramente la più famosa è quella bruciata al festival di Monterey nel 1967 ma non fu la prima.

Sempre nel 1967 Jimi Hendrix suonava all'Astoria Theatre di Londra fu li che versandoci sopra dell'alcool e innescando le fiamme bruciò la sua prima Stratocaster (nell'operazione riportò anche delle lievi ustioni alle mani), ripetè il gesto in una seconda occasione, al festival di Monterey. Sul palco prima di lui suonava Pete Townshend degli Who famoso per la sua "particolare abitudine" di distruggere la chitarra a fine concerto e anche in quell'occasione non deluse le aspettative dei suoi fan; Hendrix per tutta risposta alla fine della sua esibizione diede di nuovo fuoco alla sua chitarra e a concerto finito riguardo allo strumento dirà: -aveva dato tutto quello che poteva-




Blackie

"Blackie" - Eric Clapton - 1970
Influenzato da Jimi Hendrix anche Eric Clapton cominciò a usare Stratocaster.

Nel 1970 comprò al costo di 200/300 $ l'una, sei Fender Stratocaster nel negozio di chitarre Sho-Bud di Nashville, ne regalo una a George Harrison, una a Steve Winwood e una a Pete Townshend.
Delle tre Strato rimanenti, Clapton prese le parti migliori e assemblò la "Blackie", chiamata così per il suo colore.



Lucille
"Lucille" - B.B. King - 1949

"Lucille" il nome che B.B. King diede al suo modello Gibson E-335 è legato a un avvenimento particolare.

Nel 1949 B.B. King stava suonando in una sala da ballo dell'Arkansas, era inverno e per riscaldare il locale era stato acceso un barile contenente kerosene, pratica abbastanza comune in quel periodo; durante l'esibizione due uomini cominciarono a litigare facendo accidentalmente cadere il barile e provocando l'incendio e la conseguente evaquazione dell'edificio.
Una volta fuori King rendendosi conto di aver lasciato la chitarra nel locale, rientrò nell'edificio in fiamme e la recuperò; due persone morirono nell'incendio. Il giorno dopo il re del Blues scoprì che i due uomini che avevano innescato l'incendio stavano litigando per donna di nome Lucille e decise di chiamare così anche la sua chitarra, come monito di quella pericolosa esperienza e per ricordarsi di non rischiare la propria vita rientrando in un edificio in fiamme e di non litigare mai per una donna."Per colpa di Lucille al momento ci rimetto la vita!"

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